Nella stupenda cornice del chiostro del museo di Montalcino si e’ svolta come ogni anno il tanto atteso appuntamento con il Benvenuto Brunello. Occasione per amanti e addetti del settore di assaggiare in anteprima il Rosso 2016, il Brunello 2013 e la riserva 2012. Annata a quattro stelle il 2013 a differenza della precedente classificata a cinque stelle. Non per questo sua maesta’ il Brunello ha deluso le aspettative ed anche il rosso frutto di un’annata molto positiva il 2016 che si e’ dimostrato all’altezza. Tanti assaggi , tante aziende provenienti dai diversi angoli di una delle denominazioni piu’ prestigiose d’Italia. Tanti anche gli stranieri presenti a Montalcino conferma dello spessore internazionale del Brunello. Mi soffermo sull’azienda che ho il piacere di distribuire, Albatreti, nelle due foto vedete al suo banco d’assaggio Gaetano Salvioni che e’ colui che fa il vino, persona squisita che con i suoi cinque ettari di vigna sforna ogni anno circa 5.000 bottiglie di Brunello e 3.000 di Rosso per una piccola produzione di grande qualita’. Vigne sulla collina di Montalcino sovrastanti Tavernelle, esposizione magnifica, il resto lo fa Gaetano che da vita a vini di sicura aderenza territoriale, il rosso 2016 e’ fresco, frutta e balsamico in primo piano con note di macchia mediterranea, acidita’ importante che ti reinvoglia alla beva , importante e’ la sapidita’. Il Brunello 2013 si presenta gia’ al naso giustamente piu’ complesso, note di tabacco, frutta matura, fiori appassiti, chiodi di garofano, ritorno di note tostate di cuoio e caffe’ per un finale piacevole ed interminabile. Tannini gia’ integrati per entrambi i vini(naturalmente il tempo non potra’ che migliorarli e levigarli), ma da subito si avverte il timbro di Gaetano, i suoi sono vini fini, piacevoli che giocano su note delicate senza tralasciare la profondita’ e la complessita’. Caro Albatreti anche quest’anno ti ho trovato in splendida forma , e’ un piacere lavorare con te.

p.s. complimenti , se non altro per il coraggio, riguardo la scelta di tagliarsi la barba, caro Gaetano manca poco che non ti riconoscevo!