La Spagna nel bicchiere: diario di un viaggio tra vinos y tapas a Madrid

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La Spagna nel bicchiere: diario di un viaggio tra vinos y tapas a Madrid

Una copa de vino por favor….questo e’ stato il leit motiv del mio viaggio a Madrid, la cosmopolita capitale della Spagna. Se infatti ho soddisfatto la mia sete di cultura visitando il Prado,Reina Sofia ecc.. x la curare la mia sana dipendenza da quel meraviglioso prodotto che e’ il vino, ho preventivamente selezionato alcuni vinos y tapas (cosi’ li chiamano) per non rischiare di finire risucchiato da una metropoli che conta ben sei bar ogni cento abitanti!!! pazzesco. Ho avuto modo cosi’ di assaggiare piu ‘ varieta’ possibili, partendo dal Tempranillo base della Rioja, la denominazione piu’ conosciuta della Spagna le cui uve provengono dalle comunità autonome di La Rioja e Navarra e dalla provincia Basca di Álava unica a vantarsi della Doca(la nostra Docg) insieme all’emergente territorio del Priorat vicino a Terragona dove i vitigni piu’ utilizzati sono la carinena (carignan) e la garnacha ( grenache). Ho testato anche il Tinto Pais o Tinto Fino da molti considerato una mutazione genetica del Tempranillo tipico della Ribeira del Duero fino ad abbracciare denominazioni meno blasonate come la D.O. Toro situata nella zona di Zamora a base di Tinto de Toro( di nuovo Tempranillo), oppure la D.O. Bierzo di Leon 100% Mincia. Non mi sono fatto neppure mancare i bianchi con l’Albarino uva della Galizia protagonista della D.O. Rias Baixas e il verdejo della Rueda. Poteva rimanere fuori l’ “espumoso” spagnolo per eccellenza, neanche per sogno, una copa de Cava me la sono sparata , per la precisione un Cava Rosado difficile da trovare, voglio concludere con lo Sherry che merita pero’ un discorso a parte. In generale dunque in Spagna si produce vino un po dappertutto,l’idea che mi sono fatto e’ quella di un prodotto dalle buone potenzialita’ ma ancora legato a logiche di mercato e gusti che dalle nostre parti stanno lasciando il passo. Al di la’ di qualche sporadica rarita’ ho trovato nei vini spagnoli il filo conduttore del legno, un uso poco equilibrato delle botte o barrica come la chiamano loro, insomma vini corretti dal punto di vista enologico ma che bevuti un bicchiere in genere non invitano al secondo sorso. Almeno questo per i vini tinti, i rossi, mentre i bianchi si sono dimostrati piu’ beverini ma davvero molto e forse troppo semplici. Discorso a parte per lo sherry un’eccellenza spagnola che ho avuto la fortuna di assaggiare in un posto old style (guardate le foto e tirate ad indovinare…) dal Fino,al Manzanilla, all’Amontillado,all’Oloroso per terminare con il rarissimo Palo Cortado e’ stato un trionfo assoluto, lo sherry in Spagna e’ davvero cultura senza dubbio il motivo di spunto piu’ bello nel mio vagabondare tra Vinos y Tapas, alla prossima in alto i calici.

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